Ultima modifica: 6 maggio 2017
Ultima modifica: 6 maggio 2017

In gita per la legalità

Quattro classi terze della secondaria in visita nelle terre di Don Peppe Diana

“Questa gita mi ha fatto crescere e mi ha lasciato dei ricordi che porterò sempre con me”; “E’ stato un viaggio che mi ha scavato dentro; voglio diventare una persona come quelle che abbiamo conosciuto”; “E’ stata una delle esperienze più belle della mia vita”; “Vedere tutte quelle persone che combattono contro la criminalità mi ha dato molta più speranza di quanta ne avevo quando sono partita”; “Le emozioni provate sono così tante che potrei rappresentare la mia mente come un bicchiere di acqua in cui vortica della sabbia colorata; sento il bisogno di riflettere e sono sicura che ogni momento di questi tre giorni rimarrà per sempre impresso in me e dispiegherà la sua influenza per tutta la mia vita: da questo viaggio si torna cambiati”.

Questi sono solo alcuni dei commenti, bellissimi, che i ragazzi di quattro classi della scuola secondaria hanno fatto al termine della gita d’istruzione in provincia di Caserta. Si è trattato di un’esperienza dedicata all’educazione alla legalità, che è stata vissuta, nell’arco di tre giorni, dagli alunni delle classi 3E e 3F all’inizio di aprile e dalla 3A e dalla 3B alla fine dello stesso mese.

La gita è stata preceduta da una preparazione sul temi della lotta alla criminalità organizzata: a novembre gli alunni, insieme a quelli di altre quattro classi terze, hanno partecipato alla presentazione, al Pisa Book Festival, di un libro di Simona Dolce dedicato a Don Pino Puglisi; inoltre nel mese di marzo hanno incontrato Alfonso De Pietro, un cantautore che da anni collabora con la nostra scuola e fa formazione sulla legalità attraverso la musica.

Il viaggio a Caserta è stato organizzato grazie al sostegno dell’associazione “Libera” di Pisa, che ha dato un contributo per la definizione dell’itinerario e, attraverso alcuni volontari, ha fisicamente accompagnato i ragazzi e le docenti nel corso delle tre giorni.

La gita si è svolta nelle cosiddette “Terre di don Peppe Diana”, ovvero i luoghi del casertano dove il sacerdote Giuseppe Diana, vittima della camorra, è riuscito, col suo impegno, a far rinascere la voglia di riportare queste terre alla legalità.

Il viaggio è stato un’occasione per fare turismo responsabile, perché gli alunni sono andati a conoscere e a esprimere la loro solidarietà alle tante realtà che sono la ricchezza di quel territorio: nel corso della prima giornata hanno visitato la “Casa don Diana” di Casal di Principe, un bene confiscato alla camorra che è diventato luogo della memoria e museo della Resistenza e dell’impegno civile; in ricordo di don Peppe, i ragazzi hanno anche interpretato, con emozione ed entusiasmo, la canzone “Per amore del mio popolo” di Alfonso De Pietro. Nel giorno successivo, essi hanno reso omaggio alla tomba di don Peppe e poi hanno ascoltato le parole forti e di grande stimolo del sindaco di Casal di Principe, Renato Natale. Un’altra delle realtà virtuose del territorio è quella che è stata visitata in seguito, a Sessa Aurunca: qui la cooperativa “Al di là dei sogni”, nelle cui attività sono inserite persone con disagio psichico, ha trasformato un altro bene confiscato in fattoria didattica e ha realizzato un impianto per la lavorazione di prodotti dei terreni coltivati.

Quella dei ragazzi è stata anche un’esperienza di consumo critico: infatti i loro pasti sono stati fatti in strutture legate alla rete antiracket, le quali, cioè, non si sono piegate al pagamento del pizzo alla camorra: in questi pub e ristoranti, dove hanno trovato lavoro persone svantaggiate, sono stati serviti prodotti della filiera locale, ottenuti con metodi che rispettano l’ambiente; quindi anche in questo modo si è contribuito a dare ossigeno ai circuiti economici legali che sono stati creati negli ultimi anni. Nel corso dell’ultima giornata, dopo aver visitato le bellezze della Reggia di Caserta, dichiarata dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, presso la sede di Legambiente a Succivo, si è tenuto il toccante incontro con l’associazione “Noi genitori di tutti”: i ragazzi hanno ascoltato la testimonianza di alcune madri della “terra dei fuochi” che hanno perso dei figli in seguito a malattie oncologiche determinate dall’inquinamento delle terre dove la camorra per anni ha sversato illegalmente rifiuti tossici provenienti da ogni parte d’Italia e anche dalla Toscana: queste donne hanno però trovato la forza di reagire e riunirsi in un’associazione, per rendere noto quanto è avvenuto, chiedere la bonifica di questi territori e invitare tutti, anche chi come noi vive in altre regioni, ad avere un atteggiamento di costante vigilanza, a diventare “sentinelle della legalità”.

Si è concluso così questo percorso ricco di stimoli, durante il quale si può proprio dire che i partecipanti abbiano avuto l’opportunità di conoscere bellissime persone, esempi di coraggio e perseveranza, la parte migliore di quelle terre, che hanno fatto loro capire che è un dovere di ciascuno impegnarsi ogni giorno, dovunque ci si trovi a vivere, per costruire insieme la legalità. Perché, come ha detto un’alunna, “è proprio vero che l’unione fa la forza”.

Link ai video della canzone “Per amore del mio popolo”: 3A e 3B, 3E e 3F