Ultima modifica: 4 giugno 2016
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Ultima modifica: 4 giugno 2016

Lo spettacolo al Verdi con “Dinsi une man”

L’evento raccontato dai protagonisti, i ragazzi della 2E

E’ stata una esperienza significativa quella che gli alunni della classe IIE della scuola secondaria hanno avuto modo di vivere il 27 maggio al Verdi, insieme agli amici di “Dinsi une man”.

Nello spettacolo teatrale che ogni anno viene realizzato da questa associazione pisana, i ragazzi infatti hanno potuto dare un loro piccolo ma importante contributo, nell’introduzione della messinscena – quest’anno intitolata “E’ arrivato un mostro?” – interpretando un testo dedicato al tema della disabilità.

Si tratta di un dialogo, redatto nell’ambito del progetto “Equagenda” dai ragazzi della classe IIIF, in cui sono rappresentate, senza veli, le reazioni che la presenza di un alunno portatore di handicap può determinare in una classe: ci sono ragazzi che vedono in lui solo un “diverso”, da tenere lontano, perché può rallentare lo svolgimento del programma scolastico, o magari impedire di fare una determinata gita; altri invece vedono nell’incontro con la disabilità una preziosa occasione di arricchimento e di crescita, da non perdere. La soluzione viene trovata attraverso un confronto costruttivo, perché “non esiste prospettiva senza due punti di vista”.

Ed è proprio questo lo spirito che ha guidato tutto lo spettacolo proposto da “Dinsi une man”, che ha veramente coinvolto, toccato e commosso il foltissimo pubblico delle due messinscena: quella del mattino, per le scuole, a cui hanno assistito anche diverse classi del nostro Istituto, e quella della sera, per i familiari dei piccoli attori.

Alcune riflessioni degli alunni della classe IIE

Il 27 maggio abbiamo partecipato, al Teatro Verdi, allo spettacolo organizzato dall’associazione “Dinsi une man”.

Sul palco recitavano molte persone, tra cui i ragazzi disabili dell’associazione e i bambini della scuola primaria “Collodi”. Lo spettacolo si è aperto con una scena (interpretata proprio da noi) che fingeva un dibattito fra due schieramenti con idee contrastanti riguardo al fatto di avere un compagno handicappato in classe.

L’intera messinscena era basata sul tema della diversità che, spesso e volentieri, non riusciamo ad accettare. “La diversità è una ricchezza”: questa sappiamo che può sembrare una frase fatta, ma noi crediamo che queste parole dovrebbero essere tatuate nel cuore di ognuno di noi.

Guardando questo spettacolo, noi ragazzi ci siamo posti la domanda: “Perché il diverso spaventa così tanto?”; secondo il nostro parere la risposta è solo: “Ci fa paura ciò che non si conosce”. Per cui potremmo dire che la causa di tutte le discriminazioni derivi dal fatto che molti uomini sono prevenuti e di corte vedute.

Cosa ci porteremo dietro di questa esperienza? La consapevolezza di essere un po’ tutti “handicappati”; dobbiamo smetterla di voler fare distinzioni fra ciò che ci sembra o non ci sembra “normale”: la parola che deve guidare le nostre azioni e le nostre vite sia “accoglienza”!

Gli alunni della classe IIE